giovedì 8 maggio 2014

Marino autolinee e tipi umani

stamattina parlavo con una mia amica reduce da un distruttivo viaggio Napoli-Bari dell'incredibile varietà di casi umani che popolano gli autobus della Marino e ho dunque deciso di condividere col mio numerosissimo pubblico di lettori assidui (ovvero Kekko) alcuni dei personaggi grotteschi che mi è capitato di incontrare nei miei numerosi viaggi nel paese di Pulcinella, Sorbillo e Pino Giordano.

Il ciccione: il tipico ciccione che si espande durante il viaggio, senza alcun riguardo nei confronti di chi gli sta accanto (in questo caso, io). Questo ciccione in particolare lo porterò nel cuore per sempre, dal momento che mi si addormentò addosso sbavando ovunque, facendomi progressivamente spiaccicare contro il finestrino e ignorando i miei educati colpetti di tosse che diventarono meno educate gomitate, nel disperato tentativo di liberarmi dal suo abbraccio morbidoso.

Le suore: nevicava. Nevicava oltremodo. Nevicava esageratamente. Nevicava così tanto, che il pullman fu costretto a fermarsi a Candela per un paio d'ore. Dietro di me avevo due suore che per tutto il viaggio (ovvero le canoniche 4 ore più le due ore extra di sosta d'emergenza) non fecero che recitare il rosario inframezzandolo di pacate risatine e di "se la madonnina vorrà, arriveremo sane e salve! Altrimenti pazienza, saremo accolti tutti nel Regno dei Cieli per il più meraviglioso dei viaggi". Sgratt sgratt...

Il bambino bono e tosto: bambino maledetto. Passò tutte e quattro le ore di viaggio a inveire ad alta voce contro la coppia di disgraziati che era seduta dietro di lui facendo qualsiasi tipo di domanda e rispondendo con insulti e cattiverie di ogni tipo.
Bambino: "che cosa fai nella vita? Studi? Lavori?"
Ragazzo: "studio giurisprudenza"
Bambino: "e vuoi fare l'avvocato?"
Ragazzo: "sì"
Bambino: "tanto sei solo un fallito. Tu e la tua fidanzata brutta che sicuro ti fa le corna. Tu sei un fallito come tua madre e tuo padre, io invece sono bono e tosto!"
Quattro ore di questa roba. Non un solo secondo di tregua. Un plauso ai genitori di questo aborto malriuscito.

Il ginnasta: un signore seduto accanto a me, armato di cellulare sul quale guarda a ripetizione un video in cui signore grasse e attempate facevano ginnastica. E fin qui, diciamo, tutto nella norma. La cosa degenera quando il suddetto signore inizia a fare ginnastica sul sedile. E vbb.

Il generoso: di norma sarebbe vietato portare cibo e consumarlo sull'autobus, ma ovviamente a nessuno importa e non è raro vedere teglie di pasta al forno, riso patate e cozze e salsicce e friarelli inondare l'autobus col loro invitante profumo. Il signore in questione, aveva un panino. Lo scarta con premura e si alza dal suo posto. Camminando su e giù per il corridoio del pullman, chiede a TUTTI i passeggeri "vuole un pezzo?" addirittura svegliando apposta quelli che stavano schiacciando un pisolino. Una volta finito il giro, torna al suo posto e mangia. Finito il panino, tira fuori dallo zainetto un grappolo d'uva e ripete l'operazione. Carino, dai

Quelli sotto acidi: una coppia di ragazzetti tutti piercing, dreadlocks e tatuaggi (orrendi e fatti col culo). Un continuo pomiciare rumorosamente, parlare per abbreviazioni e slang poraccio "amò, tesò, la pula, la maria" e soprattutto un continuo sentirsi supertrasgre e ricercati internazionali perché "cèèè c'ho l'erba in tasca amò". Fastidiosi. A ogni rudere isolato nella campagna esclamavano esaltati "mo amò ci pensi che feste si fanno qua? musica a palla, niente pula, nessuno che rompe i coglioni e noi a fare casino e a fumare un sacco mòòòòòò". Fastidiosi.

Quello che non saprò mai chi cazzo era: credo di averne già parlato qui su. Ero reduce da una giornata noiosa e stavo tornando a casa, distrutta. Si avvicina questo ragazzo e inizia a raccontarmi di essere questo, poi quell'altro, poi altro ancora, inventandosi mille identità diverse (e tutte abbastanza credibili, devo dire), perché "in queste tre ore di viaggio possiamo essere chi vogliamo". Un gioco intrigante (e alla lunga anche snervante) che finisce con il bacio più misterioso della mia vita.

Il berlusconiano: una delle disgrazie più grandi che può capitarea chi viaggia in pullman è quella di capitare sul tavolino con tre perfetti sconosciuti. Sono tre anni che faccio periodicamente avanti e indietro sui pullman Marino, per la legge dei grandi numeri prima o poi doveva capitarmi. Davanti a me, un signore che aveva superato la cinquantina da un po'. Tutto incravattato, ben vestito e con la classica faccia di merda da berlusconiano disonesto e maiale. Infatti, poco dopo l'inizio del viaggio, estrae dalla sua valigetta una copia di "Libero". Mi lancia occhiate, mi fissa la scollatura, poi mi fa l'occhiolino. Mi copro il seno coi capelli, la sciarpa e qualsiasi cosa mi capita sotto mano, ma lui continua a fissarmi e a farmi sorrisini maliziosi che mi facevano accapponare la pelle dall'orrore. Dopo un po', prende il cellulare e inizia ad armeggiarci per poi porgermelo. Sullo schermo c'era scritto in caps lock: "TUO NUM?". Lo guardo con compassione, gli restituisco il cellulare e fingo di soffrire il mal d'auto per cambiare posto.

Il miliardario trucido: stavolta il fattaccio è successo alla fermata. Si avvicina un tizio trucidissimo: basso, chiatto, capelli neri lunghi radi e unti raccolti in un'untissima coda, camicia viola aperta sul pelo selvaggio nel quale era impigliata una catena d'oro con tanto di madonna appesa. "ciao bella, come ti chiami? cosa studi? vuoi un caffè? io sono una persona...benestante, sai? ora proprio sto organizzando il capodanno in Albania (nota meta dei miliardari, ndr)". Riceve una telefonata "pronto? NICOLA?? Sisi per Tirana tutto a posto...senti, maaaa...c'è figa?" mi guarda e fa l'occhiolino "beh bene bene è questo l'importante! cià bell! Dicevamo, vuoi un caffè?" NOPENOPENOPPITYNOPE


Credo di aver raccontato tutti i casi umani più eclatanti incontrati in questi tre anni di peregrinazioni e vorrei concludere questo post con un appello al signor Marino: smettila di aumentare i prezzi! Non posso spendere 40€ ogni volta che voglio andare a trovare i miei amichetti partenopei e voglio andare a mangiare una pizza come si deve!

Con affetto, tvb

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