lunedì 26 maggio 2014

26 maggio -resoconto annuale #4

Ieri sera sono tornata da una mini-vacanza di tre giorni. Ogni tanto ho bisogno di queste piccole fughe, mi liberano il cervello e mi rilassano.
Ho fatto una passeggiata al lago, visitato monumenti che non vedevano la luce da anni, mangiato cose buonissime, parlato, riso, bevuto, commesso atti impuri e accarezzato cani e gatti per strada. Ah, ho anche scoperto una serie TV inglese meravigliosa. Si chiama Black Mirror e non dirò nulla a riguardo se non: GUARDATELA.
Come avevo profetizzato, sto autogastemando la me del passato per non aver cominciato a studiare due mesi fa.
Il fatto è sempre lo stesso: non trovo un senso a questa roba. E' difficile fare sacrifici per qualcosa della quale non vedi l'utilità. Ho altri piani, altre idee, troppi interessi per focalizzarmi su un dannato esame di geografia. Io il mondo lo voglio vedere davvero, non sulle pagine fotocopiate dal un libro del 2007. Libro che, tralaltro, ragiona per stereotipi:
africani = bambini neri con la pancia gonfia e le mosche sugli occhi
americani = obesi egoisti e scellerati
cinesi = spietati capitalisti o sfruttati operai sottopagati
giapponesi = pervertiti, frustrati e suicidi
arabi = se non credi in Allah ti fanno saltare in aria

roba così, insomma.
Non riesco proprio a concentrarmi, su sta roba.
E no, l'esame non è solo sue queste due cavolate, è una roba ben più complessa ma questa non è un'aula universitaria e tu non sei il mio professore.


Quindi, veniamo al motivo per cui oggi devo scrivere un post nonostante non abbia nessunissima voglia di farlo: il resoconto annuale.
Non mi dilungherò troppo perché questo non vuole essere un blog serio, come ho già detto in molte occasioni, e soprattutto perché la maggior parte delle mie idee, dei miei progetti e dei miei piani futuri sono stracazzacci miei e voglio che restino tali.

Detto ciò, rispondo alle domande che la piccola e ingenua me stessa di 19 anni decise di porsi ogni santo anno il 26 maggio (prendendo atto del fatto che probabilmente dovrei cambiarle o quantomeno aggiungerne altre meno banali).


1) Che sto facendo della mia vita?
Sto per laurearmi. Ho cominciato da qualche mese a pittarmi la faccia per hobby e spero che diventi un lavoro, ma alla fine non sono nemmeno sicurissima di questo. So che mi piace e mi rilassa molto, ma non so davvero se vorrei fare questo per tutta la vita. Sono troppo egocentrica per passare l'esistenza dietro le quinte o nei camerini a truccare attori e modelli. Certo, se i modelli sono manzi mi va benissimo restarci chiusa in camerino, ma inzomm, è una base piuttosto fragilina sulla quale costruire il lavoro della vita. Per il resto esco coi miei amichetti ma anche coi miei nemichetti o con gente che mi è del tutto indifferente, quando posso lavoro, leggo, studio, penso, mangio e faccio cose e vedo gente. Da qualche mese sono vegana, anche se ogni tanto mi concedo un sushi (come oggi, ad esempio). Dài, su, linciatemi, animalari di merda.

2) Sono felice?

Lo sarei, se non tendessi a pensare e ripensare, rimuginare e autoflagellarmi come solo una donna in piena sindrome premestruale sa fare.
Ci sono cose che mi rendono infelice e cose che amo e altre che sto imparando ad amare. Ho solo troppo caos nella mia testa per soffermarmici, ma sto provando a liberare la mente dei pesi inutili, anche se con grande fatica.
In compenso, su molte cose mi sento più sicura di me, anche se spesso mi ritrovo a guardare con nostalgia alla mia versione adolescenziale: grassoccia, coi capelli tinti (malissimo), la faccia perennemente struccata e un pessimo gusto nel vestire (che, in parte, ammetto di avere ancora). E' vero, ero una cozza e oggi se guardo le mie vecchie foto mi rendo conto che il fatto che avessi molti meno corteggiatori rispetto alle mie amiche non fosse il mistero irrisolvibile che credevo. Ero un cesso, punto. Però non me ne fregava nulla, mi vedevo bellissima. Ero bella perché non mi vergognavo di uscire di casa coi capelli in disordine e le magliette oversize con le quali tentavo di nascondere le mie forme. Ero bella perché dicevo (e ci credevo davvero) che la gente avrebbe dovuto amarmi per quella che ero e non per come apparivo. Ora questa cosa non mi appartiene più e sicuramente è in gran parte colpa dell'esperienza e del mondo folle in cui sono cresciuta. Ma non voglio virare sul solito pippone stile "il corpo delle donne". Magari un giorno scriverò un post in merito.

3) Sono sentimentalmente impegnata?
Mettiamola così: it's complicated.


 Beh, anche stavolta ho dato in pasto al World Wide Web un pezzo della mia vita. Posso tornare a studiare geografia.
vvb


giovedì 8 maggio 2014

Marino autolinee e tipi umani

stamattina parlavo con una mia amica reduce da un distruttivo viaggio Napoli-Bari dell'incredibile varietà di casi umani che popolano gli autobus della Marino e ho dunque deciso di condividere col mio numerosissimo pubblico di lettori assidui (ovvero Kekko) alcuni dei personaggi grotteschi che mi è capitato di incontrare nei miei numerosi viaggi nel paese di Pulcinella, Sorbillo e Pino Giordano.

Il ciccione: il tipico ciccione che si espande durante il viaggio, senza alcun riguardo nei confronti di chi gli sta accanto (in questo caso, io). Questo ciccione in particolare lo porterò nel cuore per sempre, dal momento che mi si addormentò addosso sbavando ovunque, facendomi progressivamente spiaccicare contro il finestrino e ignorando i miei educati colpetti di tosse che diventarono meno educate gomitate, nel disperato tentativo di liberarmi dal suo abbraccio morbidoso.

Le suore: nevicava. Nevicava oltremodo. Nevicava esageratamente. Nevicava così tanto, che il pullman fu costretto a fermarsi a Candela per un paio d'ore. Dietro di me avevo due suore che per tutto il viaggio (ovvero le canoniche 4 ore più le due ore extra di sosta d'emergenza) non fecero che recitare il rosario inframezzandolo di pacate risatine e di "se la madonnina vorrà, arriveremo sane e salve! Altrimenti pazienza, saremo accolti tutti nel Regno dei Cieli per il più meraviglioso dei viaggi". Sgratt sgratt...

Il bambino bono e tosto: bambino maledetto. Passò tutte e quattro le ore di viaggio a inveire ad alta voce contro la coppia di disgraziati che era seduta dietro di lui facendo qualsiasi tipo di domanda e rispondendo con insulti e cattiverie di ogni tipo.
Bambino: "che cosa fai nella vita? Studi? Lavori?"
Ragazzo: "studio giurisprudenza"
Bambino: "e vuoi fare l'avvocato?"
Ragazzo: "sì"
Bambino: "tanto sei solo un fallito. Tu e la tua fidanzata brutta che sicuro ti fa le corna. Tu sei un fallito come tua madre e tuo padre, io invece sono bono e tosto!"
Quattro ore di questa roba. Non un solo secondo di tregua. Un plauso ai genitori di questo aborto malriuscito.

Il ginnasta: un signore seduto accanto a me, armato di cellulare sul quale guarda a ripetizione un video in cui signore grasse e attempate facevano ginnastica. E fin qui, diciamo, tutto nella norma. La cosa degenera quando il suddetto signore inizia a fare ginnastica sul sedile. E vbb.

Il generoso: di norma sarebbe vietato portare cibo e consumarlo sull'autobus, ma ovviamente a nessuno importa e non è raro vedere teglie di pasta al forno, riso patate e cozze e salsicce e friarelli inondare l'autobus col loro invitante profumo. Il signore in questione, aveva un panino. Lo scarta con premura e si alza dal suo posto. Camminando su e giù per il corridoio del pullman, chiede a TUTTI i passeggeri "vuole un pezzo?" addirittura svegliando apposta quelli che stavano schiacciando un pisolino. Una volta finito il giro, torna al suo posto e mangia. Finito il panino, tira fuori dallo zainetto un grappolo d'uva e ripete l'operazione. Carino, dai

Quelli sotto acidi: una coppia di ragazzetti tutti piercing, dreadlocks e tatuaggi (orrendi e fatti col culo). Un continuo pomiciare rumorosamente, parlare per abbreviazioni e slang poraccio "amò, tesò, la pula, la maria" e soprattutto un continuo sentirsi supertrasgre e ricercati internazionali perché "cèèè c'ho l'erba in tasca amò". Fastidiosi. A ogni rudere isolato nella campagna esclamavano esaltati "mo amò ci pensi che feste si fanno qua? musica a palla, niente pula, nessuno che rompe i coglioni e noi a fare casino e a fumare un sacco mòòòòòò". Fastidiosi.

Quello che non saprò mai chi cazzo era: credo di averne già parlato qui su. Ero reduce da una giornata noiosa e stavo tornando a casa, distrutta. Si avvicina questo ragazzo e inizia a raccontarmi di essere questo, poi quell'altro, poi altro ancora, inventandosi mille identità diverse (e tutte abbastanza credibili, devo dire), perché "in queste tre ore di viaggio possiamo essere chi vogliamo". Un gioco intrigante (e alla lunga anche snervante) che finisce con il bacio più misterioso della mia vita.

Il berlusconiano: una delle disgrazie più grandi che può capitarea chi viaggia in pullman è quella di capitare sul tavolino con tre perfetti sconosciuti. Sono tre anni che faccio periodicamente avanti e indietro sui pullman Marino, per la legge dei grandi numeri prima o poi doveva capitarmi. Davanti a me, un signore che aveva superato la cinquantina da un po'. Tutto incravattato, ben vestito e con la classica faccia di merda da berlusconiano disonesto e maiale. Infatti, poco dopo l'inizio del viaggio, estrae dalla sua valigetta una copia di "Libero". Mi lancia occhiate, mi fissa la scollatura, poi mi fa l'occhiolino. Mi copro il seno coi capelli, la sciarpa e qualsiasi cosa mi capita sotto mano, ma lui continua a fissarmi e a farmi sorrisini maliziosi che mi facevano accapponare la pelle dall'orrore. Dopo un po', prende il cellulare e inizia ad armeggiarci per poi porgermelo. Sullo schermo c'era scritto in caps lock: "TUO NUM?". Lo guardo con compassione, gli restituisco il cellulare e fingo di soffrire il mal d'auto per cambiare posto.

Il miliardario trucido: stavolta il fattaccio è successo alla fermata. Si avvicina un tizio trucidissimo: basso, chiatto, capelli neri lunghi radi e unti raccolti in un'untissima coda, camicia viola aperta sul pelo selvaggio nel quale era impigliata una catena d'oro con tanto di madonna appesa. "ciao bella, come ti chiami? cosa studi? vuoi un caffè? io sono una persona...benestante, sai? ora proprio sto organizzando il capodanno in Albania (nota meta dei miliardari, ndr)". Riceve una telefonata "pronto? NICOLA?? Sisi per Tirana tutto a posto...senti, maaaa...c'è figa?" mi guarda e fa l'occhiolino "beh bene bene è questo l'importante! cià bell! Dicevamo, vuoi un caffè?" NOPENOPENOPPITYNOPE


Credo di aver raccontato tutti i casi umani più eclatanti incontrati in questi tre anni di peregrinazioni e vorrei concludere questo post con un appello al signor Marino: smettila di aumentare i prezzi! Non posso spendere 40€ ogni volta che voglio andare a trovare i miei amichetti partenopei e voglio andare a mangiare una pizza come si deve!

Con affetto, tvb

venerdì 2 maggio 2014

racconto di quella volta in cui una guru del meicccap con 400mila iscritti mi rubò un lavoro spacciandolo per suo


Premetto che non farò nomi. Ho già avuto abbastanza problemi e mal di pancia a causa di questa storia, non voglio altri guai.

Come molti di voi miei assidui lettori (ovvero Kekko) saprete, da circa tre mesi mi sono dedicata al face painting.
Non ho mai nascosto di aver imparato molte tecniche guardando video tutorial su YouTube, in particolare quelli di una ragazza Americana che è una delle poche che ha avuto davvero successo con questo tipo di video.
Non mi soffermerò sul fatto che la signorina, nonostante i suoi vent'anni, pare essere nata con lo spirito imprenditoriale di un industriale milanese navigato.
O sul fatto che suddetta signorina abbia genitori straricchi che le sovvenzionano materiale di buona qualità, gadget personalizzati e una strumentazione professionale da migliaia di dollari.
O su tanti altri fatti ancora.

Mi soffermerò piuttosto sul fatto che, quando ho cominciato a pubblicare i miei lavori, ho spesso riroposto mie versioni di personaggi che la suddetta signorina aveva già proposto nei suoi tutorial (e qui invito il lettore a soffermarsi tre secondi sul significato e sul senso della parola TUTORIAL).
Personaggi assolutamente originalissimi e che nessuno ha mai proposto prima di lei, tipo Gaara di Naruto, o Eddie degli Iron Maiden o Joker di Batman. Roba mai vista, insomma (e sì, sono ironica).

Mi soffermerò inoltre sul fatto che, nonostante ai miei esordi avessi sì e no 200 follower e nonostante i personaggi da me riproposti fossero stati fatti ottocentomila volte da ottocentomila persone prima di me e soprattutto prima della guru in questione, è sempre stata mia premura taggare e hashtaggare la simpatica donzella semplicemente perché mi sembrava giusto farlo, dal momento che avevo seguito il suo tutorial.

Passano le settimane e, nonostante il poco tempo e gli scarsissimi mezzi che ho a disposizione, inizio a fare progressi e a proporre lavori miei, inediti, insieme a mie versioni di personaggi di film/fumetti e cartoni animati.
Il che significa, per i meno svegli, che googlo il personaggio che m'interessa, trovo un'immagine che mi aggrada e me la disegno in faccia. No tutorials needed.
I miei followers iniziano ad aumentare, attiro l'attenzione di altri makeup artist e anche dell'ormai celeberrima signorina, che pensa bene di rivendicare ulteriormente le sue opere con una patetica tiratina d'orecchio in cui mi esorta a taggarla nuovamente nei MIEI lavori, in modo da avere più visibilità.

E fin qui, sticazzi.

Sticazzi finché ieri non noto che la meiccapp guru ripropone un MIO lavoro originale spacciandolo per una sua fantastica mirabolante idea OMG IM SO CREATIVE.
Posta dunque su instagram una foto di una sua versione cagosa di un personaggio Marvel affiancato dalla versione supersupersuper megamitica fatta appunto ieri, del tutto identica alla MIA versione dello stesso personaggio, fatto due settimane fa.

Decido dunque di farglielo delicatamente notare:
Io: "Oddio, non ci posso credere! Anch'io ho fatto [nome personaggio] due settimane fa, ed è ASSOLUTAMENTE IDENTICO a quello fatto da te oggi!"
Lei: "hahahah divertente. Io [nome personaggio] l'ho fatto nel 2012" alludendo, ovviamente alla versione cagosa.

Il fandom della tizia inizia a rivoltarmisi contro come una mandria impazzita, delirando in ogni modo possibile insinuando addirittura che i miei lavori fossero tutti rubati.

Certo.

Sono andata un attimo un attimo in America a farmi dipingere da quella rincoglionita per poi fotografarmi e dire OMG SONO TROPPO BRAVA!

No ciccine, no.

Il fatto che su 20 lavori miei, 5 siano stati presi dai suoi tutorial non fa di me una ladra o chissà cosa, soprattutto nel momento in cui -IO- ho sempre taggato la guru.
Credo sia superfluo aggiungere che la mano che dipinge è la mia e che i personaggi -seppur disegnati seguendo i suoi tutorial- non sono stati inventati da lei. Quindi, volendo, avrei anche potuto evitare di taggarla.

Mi sembra anche superfluo aggiungere che rubare in modo così plateale e disgustoso il lavoro di una facepainter principiante con poco più di mille followers quando si ha un canale che conta milioni di visualizzazioni e oltre 400mila iscritti, è davvero squallido.

E' stata una lotta impari, per questo ho deciso di scriverle di darsi una calmata e che probabilmente avevamo solo preso spunto dalla stessa fotografia.
Così, lei mi risponde di aver usato il primo risultato che da Google immagini quando cerchi quel personaggio.

E qui caga fuori dal vaso.

Nel frattempo, il suo fandom di rincoglioniti continua a darmi della ladra e a minacciarmi perché "[tizia] si è fatta da sola! Non provare a dire che non è una grande artista" e menate simili.

Vi do una notizia, non spaventatevi: tizia NON si è fatta da sola.
Tizia ha cominciato a fare video quando già aveva una sua linea di trucchi, finanziatale da mammina e papino.
Indubbiamente è brava e sa fare il suo lavoro, ma io? Solo perché non ho le sue possibilità non devo essere considerata sua pari?

Inoltre ci sono un paio di minuscole differenze tra me e lei che forse non tutti colgono:
1) lei fa questa cosa da anni e la fa ogni giorno, non facendo un beneamato cazzo da mane a sera; io se ho tre ore a settimana per dedicarmi a questa passione -che ho iniziato a coltivare tre mesi fa- è pure tanto, dal momento che ho anche da lavorare, da studiare e soprattutto ho una vita sociale abbastanza movimentata, cosa per lei inesistente.
2) lei utilizza una fotocamera professionale da centinaia e centinaia di dollari, un sistema d'illuminazione coi controcazzi e un Mac coi quali modifica le fotografie e i video dei suoi lavori; io utilizzo la poraccissima fotocamera frontale del cellulare e una lampadina dell'Ikea
3) a lei vengono inviati prodotti professionali gratis; io ho 15 pennelli low cost e uso i colori ad acqua che usano i bambini a carnevale e soprattutto questi colori me li pago io, infatti possiedo solo i tre colori primari e il bianco, e non tutti i colori dell'arcobaleno in qualsiasi texture e finish.

Infine, cosa più importante, io non ho la visibilità che ha lei.

Le polemiche su instagram continuano, tra gente che difende lei e qualcuno che prende le mie parti (vvb ).

Alla fine, molto democraticamente, la tizia mi contatta in privato dicendomi che è "estremamente seccata da questa ridicola situazione" e che "ho osato svegliarla dopo sole tre ore di sonno e questo non la rende affatto felice, anzi" e che per questo cancellerà tutti i commenti riguardanti la faccenda. Ohoh, sto tremando.
Dovrei sentirmi in colpa, avere paura o cosa? Anch'io mi sono svegliata alle 4 del mattino e non ho più ripreso sonno per i nervi, ma non per questo faccio la vittima. E, tesoro bello, io nella vita oltre a pittarmi la faccia ho cose più importanti da fare.

E' stato anche inutile farle notare che così facendo non avrebbe fatto altro che fomentare l'odio nei miei confronti, ma evidentemente la signorina ama fare l'attivista-anti bullying solo quando la vittima è lei (ha fatto tipo mille video in cui racconta di come, oh dear, veniva presa in giro e di quanto odi il bullissimo blablabla MENATE.).

E nulla, alla fine cancella ogni traccia dell'increscioso episodio e pubblica un'altra foto del suo disegno (sì amici, sempre quello che ha RUBATO a me) scrivendo una cosa tipo: il mondo è davvero tanto piccolo, pensate che ho scoperto PER CASO (sì, certo) di aver PRESO ISPIRAZIONE (sì, certo) da un altro bodypainter...[nome bodypainter che le mette le palle in testa ma è molto meno famoso di lei]! E pensare che ho avuto la fortuna di lavorarci quest anno!" ecc ecc e altre menate in cui se la tira e fa vedere quanto è brava.

E ricordiamo che poco prima aveva detto di aver "preso ispirazione" dal primo risultato di google.

Certo, tesoro. Certo.

E' stato divertente scoprire, poi, che la meiccccapp guru fa questo giochino con tutti.
Trova un facepainter mediamente bravo e soprattutto con pochi followers, gli copia il lavoro e lo spaccia per sua creazione originale.

Mi dispiace tanto dover scrivere questa storia squallida sul mio amato blog, ma avevo bisogno di sfogarmi.
Purtroppo sono una persona troppo sensibile e queste ingiustizie mi urtano profondamente. E' tremendo il senso di impotenza che si prova nel non poter rivendicare il proprio lavoro. Purtroppo in questo mondo la "forza" di una persona dipende molto dal suo seguito, dal nnumero di seguaci, dagli sponsor... e queste cose non arrivano facilmente, se non hai qualcuno dietro che ti dia i famosi "calci in culo".