sabato 28 maggio 2016

E' notte, ed è il momento giusto per un post ispirato e disincantato

E' una di quelle notti in cui le dita corrono sulla tastiera, veloci e mosse da qualcosa di indefinito dal quale nascono mille pensieri, che nella tua testa sono meravigliosi e coerenti ma che una volta che li rileggi ti sembrano banali e anche piuttosto sgrammaticati.
E' una di quelle notti in cui dovresti solo buttarti sul letto e dormire, e invece ti ritrovi ad infierire ancora sulla tua schiena stanca, curvandoti sul pc per buttare giù roba a casaccio che chissà se qualcuno leggerà mai.

Sei anni e passa fa, ho istituito il resoconto annuale, una lista di tre domande idiote da pormi ogni anno, il 26 maggio. Ad oggi, non ricordo esattamente per quale motivo scelsi proprio quella data, sta di fatto che per la prima volta sento che davvero qualcosa è cambiato. Saranno i venticinque anni che incombono, le responsabilità, l'angoscia dell'invecchiare, del vedere ragazzini e ragazzine di quattordici anni e pensare che dieci anni fa ero così anch'io. E, cazzo, dieci anni sono un'infinità. Quasi metà della mia vita.
E poi c'è tutto sto casino del trovare una strada, un lavoro, un compagno, una famiglia, dei rapporti umani stabili. E più t'impegni in una cosa, meno tempo hai da dedicare alle altre e allora devi scegliere se essere solo e realizzato, o avere tanti amici e poco tempo da dedicarti.

Perché il culo te lo devi fare, in ogni caso. Che sia per altra gente o per te stesso.

E non puoi fartelo due volte, sarebbe inumano.

E niente, due anni fa (o giù di lì) lessi un articolo che mi cambiò la vita.

Non sei quello che "sei" dentro. Non sei il tuo mondo interiore, non sei tue le buone intenzioni. Per le persone, sei quello che puoi dar loro. Sei quello che serve, che torna utile.
Ed è così, non si scampa da questa condanna.
La si subisce e la si scaglia addosso agli altri, senza pietà. Siamo tutti così, è pure inutile stare ad inveire contro le persone false, stare a farsi mille seghe mentali sul quanto ci tenga o ci abbia tenuto questa o quella persona a noi.
Stiamo simpatici, siamo di compagnia, arrapiamo, serviamo e basta.

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