È la pausa più lunga che mi prendo da quando ho aperto questo blog.
Chiedo venia al mio unico lettore, ma sto affrontando un periodo di crisi creativa non indifferente. Nella mia testa ci sono tante cose, il mio corpo non regge lo stress e tutti i bei propositi e le idee s'infrangono sugli scogli della nullafacenza.
La cosa terribile è che credo di aver usato una metafora simile, qualche post fa.
Sì perché ho delle idee ma le trovo perennemente banali.
Tutto nasce nel momento in cui faccio rocamboleschi salti all'indietro nel tortuoso percorso della mia vita e una terribile epifania mi attraversa il cranio come un proiettile vagante: la bimba speciale e intelligente che credevo di essere in realtà è poco più che una di quelle sfigate che passa l'esistenza a scrivere su tumblr quanto si senta a disagio per questo o per quel motivo, rebloggando unicorni e immagini kawaii di tanto in tanto per non sembrare eccessivamente depressa.
Ed è quindi in questo circolo vizioso che sto volteggiando da un paio di mesi.
Detto questo, ieri sono stata al concerto dei Verdena.
Molto bello, molta gente, molte mazzate, molto pogo, molto alcool, molto sonno.
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