lunedì 25 agosto 2014

[!!!V.M.18!!!] Perché non vai ammmàre? -lista di ovvietà e rivelazioni sconcertanti-

Ogni volta che un barista/ristoratore/commerciante mi lascia utilizzare il bagno del suo locale senza che io abbia acquistato nulla, torna a splendere nel mio cielo costellato di sconforto e male di vivere la fiducia nel genere umano.

Una cosa che invece me la fa perdere totalmente, è la gente che mi chiede "perché non vai a mare?" e quella che non comprende un concetto elementare come: ho la pelle chiara, mi ustionerei anche se portassi il burqa o non accetta il fatto che l'andare "ammmare" possa non piacere.

Davvero, è così essenziale diventare più scuri d'estate? Capisco che magari il mio colorito quasi trasparente possa far pensare a una persona non sana e con uno o più piedi nella fossa, ma non capisco perché sia così complicato accettare il fatto che a qualcuno il mare, il sole e l'abbronzatura possano non piacere. Sarà che vivo in una città "di mare", ma qui persiste la medievale convinzione che se non vai in spiaggia automaticamente non ti godi l'estate e quindi vai di facce spaesate di chi mi guarda con compassione perché "non so cosa mi perdo" e chi è convinto che non voglia andare a mare per nascondere qualche deformità fisica tipo una terza tetta o il marchio di Satana che ho sull'anca sinistra.

Ecco dunque una lista di motivi per i quali ODIO ANDARE A MARE:

1) Mi ustiono sempre e comunque: sì, anche con la protezione totale. Anche col dannato cappellino. Anche stando in acqua (addirittura dopo il bagno -che è l'unica cosa che reputo tollerabile dell'andare a mare- la situazione peggiora drasticamente). Anche con la t-shirt. Anche restando sotto l'ombrellone a riempire a casaccio le caselle del Sudoku perché non lo so fare.
Nel lontano 2010, andai in Grecia con alcuni amici per il viaggio della maturità. Tutto il mio arsenale di creme solari, t-shirt, ombrelloni, occhiali, cappellini e affini non m'impedì di tornare a casa piena di bolle e vesciche. E NO, non è questione di abitudine, dato che in pole position tra le cose imbecilli che mi sento dire da 23 estati c'è l'evergreen "eh ma se vai ogni giorno ti abitui e ti abbronzi".
NO, NO, NO, NO E POI NO. Per dodici dannati anni della mia vita ho passato le mie estati in un dannato villaggio turistico (OVVERO TRE MESI DI SOLE PIENO) e al massimo sono tornata a casa con le guance leggermente arrossate. Sì perché la mia abbronzatura conosce solo due fasi: la fase Casper (ovvero la mia condizione normale) e la fase Dr Zoidberg in cui divento rossa fuoco e non posso muovermi per giorni. La fase Zoidberg dura poco, poi torno alla fase Casper. Non esiste e non è mai esistita per me una fase intermedia, una fase "leggera doratura stile petto di pollo Amadori". 

2) Non sopporto il sole: a costo di risultare ridondante, mi sembra giusto specificarlo. A te piace stare tre-quattro ore di fila sdraiato a farti accelerare l'invecchiamento cellulare nei raggi UV? A me NO. Odio il caldo, MI BRUCIO (sì, è giusto dirlo ancora una volta). Aggiungo anche la postilla "viaggi di andata/ritorno": che siano percorsi a piedi, in macchina o in autobus, il caldo sarà sempre insopportabile. Della serie, mi passa la voglia di andare in spiaggia ancor prima di arrivarci.

3) Odio la sabbia: se avessi voluto diventare una cotoletta, sarei nata maiale o pollo.



4) Odio anche gli scogli: sono scomodi.

5) Odio l'odore della pelle altrui mista a quelle dannate creme solari: sole=> sudore => puzza.

6) Vivo nel costante terrore di urtare qualcuno inavvertitamente e restarci incollata

7) Bambini: urlano, lanciano la sabbia, tirano gavettoni, esistono.

8) "moh signorina, tutto tu te lo sei preso il sole": non perché io sia una figa spaziale, ma in costume attiro decisamente l'attenzione dal momento che rifletto la luce. La gente non ci crede finché non lo vede e quando lo vede nel migliore dei casi mi fissa come se stesse guardando un qualcosa di inspiegabile, altrimenti si cimenta in battutine e soprannomi originalissimi e che non sono assolutamente abituata a sentire da appunto 23 anni quali "mozzarella", "ricottina", "tintarella di luna" et similia. I più cosmopoliti mi chiedono se sono italiana, il più originale mi chiese preoccupato se avessi un "principio di albinismo". Mamma oggi sono un po' pallida, non è che mi sta venendo l'albinismo?

9) Non mi piace l'abbronzatura: sebbene non sia un mio problema dato che -come detto più e più volte ma non lo dirò mai abbastanza- NON MI ABBRONZO, preferisco di gran lunga una pelle diafana a una grinzosa, sudaticcia e abbronzata.

10) Odio le scarpe aperte e non ci so camminare: sono più disinvolta su un tacco 12 che su un paio di infradito.

11) Da vecchia sarò bellissima: il sole invecchia la pelle, ergo io resterò per sempre giovane e bella e a ottant'anni potrò spacciarmi per quarantenne e avere tutti i toy boy che voglio. Ci vediamo tra sessant'anni, bitches!

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