giovedì 25 luglio 2013

I miei svenimenti celebri

1. "Mio fratello si credeva un gatto"

Credo che questo sia stato il mio primo svenimento in assoluto.
Non so quanti anni avevo, presumo dai 5 ai 7.
Ero in macchina con mamma e mio fratello, avevamo appena parcheggiato per andare dal parrucchiere (mi piaceva andarci, perché quel brav uomo aveva attrezzato la sala d'attesa con una piccola tv e una PlayStation tarocca, quindi mentre mamma si tagliava/tingeva/qualunquecosafacesse i capelli, io non mi rompevo le palle).
In quel periodo, mio fratello era convinto di essere un gatto e indovinate un po' chi era il suo graffiatoio -si dice così? Esiste questa parola? Mi scoccia googlare- preferito? Esatto, io.
Mi ricordo che avevo una crosticina sul braccio (era estate, avevo una canottierina a strisce colorate), e che quella crosticina era lì perché quell'animale di mio fratello mi aveva sferrato uno dei suoi graffi micidiali.
Mi ricordo che mi venne il priscio di levarmi quella crosticina.
Mi ricordo che la levai e la guardai. Poi posai lo sguardo sulla ferita e vidi una minuscola goccina di sangue uscire. Quando dico minuscola, intendo dire MINUSCOLA. Avete presente quando vi schiacciate un brufolo ed esce la goccina di sangue finale che significa "il pus è uscito tutto, smettila di spremermi!"? Ecco. Lo stesso misero quantitativo di sangue.
Mi ricordo che mi si annebbiò la vista, mi fischiarono le orecchie e mi accasciai su mia madre. Non potevo muovermi, ma sentivo mamma che urlava "AIUTO AIUTO MIA FIGLIA E' SVENUTA!" a un vecchietto in motorino che aveva le cuffie e quindi non le diede ascolto. Dopo poco rinvenni e mamma preoccupata mi chiese cosa fosse successo. Quando le feci vedere il micro-goccino di sangue, mi mandò a cagare.

2. "Spruzzatina di occhio"

Avevo credo al massimo 9 anni. Ero con la mia famiglia all'Auchan, che aveva aperto da poco. Eravamo nel reparto profumi poracci (quei profumi da pochi euro che hanno tutti lo stesso nauseabondo odore) e c'erano i tester, che per me erano una novità assoluta. Decido di provare qualche profumo e, da cretina qual sono, mi punto l'erogatore in faccia. Il profumo mi finisce dritto in un occhio, che inizia a bruciare manco l'avessi gettato tra le fiamme di Mordor. Lo stropiccio per dieci minuti buoni, poi con nonchalance vado da mio fratello che appena mi vede urla scandalizzato "che ti sei fattaaaa? Hai tutto l'occhio rossooo!!!".
Inizio a star male, ad avere giramenti di testa. Usciamo dal centro commerciale (i miei anche stavolta non avevano idea di cosa fosse successo). Nel frattempo mio fratello saltellava canticchiando "spruzzatina di occhio! Spruzzatina di occhio!".
Raggiuingiamo una panchina e mi ci stendo, con le braccia incrociate sul petto come Biancaneve. Inizia ad avvicinarsi gente. Perdo i sensi, ma continuo a sentire. Sento un uomo che chiede a mia madre cosa fosse successo e se fossi sua figlia (era l'epoca in cui "gli zinghiri rubbano i bambini). Dopo un po' riprendo conoscenza. Stessa scena di prima: mamma mi chiede cosa è successo, le dico che mi sono spruzzata del profumo nell'occhio, vengo mandata a cagare.

3. "Karate-girl"

Avevo 12 o 13 anni. Da poco ci eravamo trasferiti a Bari ed eravamo alla spasmodica ricerca di uno sport da fare. Mio fratello decise di iscriversi a Karate e io, affascinata dall'Oriente e dall'idea di poter diventare la Bruce Lee del quartiere Libertà, decisi di fare una lezione di prova.
Non so per quale ragione, il maestro decise di mettermi nel gruppo delle cinture nere/marroni.
Nello spogliatoio feci amicizia con alcune ragazze, tutte ipercazzute nei loro kimono immacolati, mentre io indossavo una T-Shirt delle Winx.
Andiamo in palestra. Il maestro inizia a urlare cose in giapponese -presumo- e a ogni suo latrato gli allievi rispondevano con un'azione precisa. Corsa, calci, pugni ecc. Provo a imitarli (con scarsi, scarsissimi risultati). Dopo questa prima fase di panico (e già iniziavo ad avvertire il tipico dolore al fianco che tutti noi flaccidi ben conosciamo), lo stradannatissimo maestro ci ordina di fare una cosa come 50 giri di campo di corsa.
Al terzo giro, mi accascio al suolo e svengo.
Non misi mai più piede in quel luogo.

4. "Il prelievo"

Premetto che ho il terrore degli aghi.
Avevo 20 anni suonati, dovevo fare le analisi del sangue.
Inizio ad avere paura e a fare incubi già da una settimana prima.
Arriva il fatidico giorno. Mi fanno sedere, porgo il candido braccino all'infermiera.
Dopo tre secondi è finito tutto. Mi danno dell'ovatta per tamponare la ferita.
In corridoio, guardo l'ovatta e noto una macchiolina di sangue.
Raggiungo la prima sedia che trovo e svengo.


5. "Svenire dal freddo...a inizio Settembre"

Come forse avrete capito, abito a Bari. Bari è una città tendenzialmente calda e in estate ci sono 40° all'ombra.
Era metà settembre, ero in giro con i miei amici e tremavo di freddo. Era una serata fresca, leggermente fresca, ma io stavo congelando.
Svengo per il freddo.

* postilla: all'epoca (ovvero appena 10 mesi fa) mangiavo molto poco. Quindi è probabile che lo svenimento fosse causato da questo. In ogni caso è divertente dire che sono svenuta dal freddo a settembre.


6. "La piadina"

Qualche mese fa.
Ero in cucina coi miei e stavamo pranzando. Siccome non avevo molta fame, mi preparai una piadina con fesa di tacchino e insalata.
Quando mi scoccia mangiare, inizio a ingoiare il cibo praticamente senza masticarlo, come un'anatra.
Mi capita un pezzo piuttosto grande di piadina che inghiottisco a fatica. Lo mando giù, ma nell'ingoiare mi ero fatta male.
Molto male.
Mi alzo da tavola.
Poi mi sveglio e mi ritrovo per terra, con le guance doloranti e i miei che dicono cose che non capisco.
E' stato il primo svenimento figo della mia vita. A parte il motivo stupidissimo, è stato figo risvegliarsi a terra senza sapere che straminchia fosse successo. E' stata la prima volta che sono svenuta perdendo TUTTI i sensi (udito compreso, che fino ad allora era sempre rimasto).





Ho finito di umiliarmi, andate in pace.

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