giovedì 10 aprile 2014

I cerotti della Dove

Premetto che ho sempre odiato gli spot della Dove.
Cioè, se penso alla Dove penso "è intelligente ma non si applica".
E' intelligente perché l'idea di base è bella e vincente: ragazze e donne che non sono "canonicamente belle" e devono lottare per ritrovare l'autostima perduta nel mare di modelle taglia 36, culi alti sodi e senza smagliature e/o cellulite, tette perfette e gambe affusolate.
Tutto questo perde clamorosamente di significato -e quindi "non si applica"- nel momento in cui i suddetti spot vengono interpretati da ragazze e donne il cui unico "problema" è qualche kg di troppo. E quando dico "qualche" intendo dire 15-massimo 20 kg in più rispetto al peso forma.
Per la Dove questo è il dramma della donna moderna: essere carine, desiderabili, avere una bella pelle, un bel viso e un corpo armonico ma leggermente grasso.
Sono quindi anni che girano sui social e in tv i loro tanto decantati e -a loro dire- "rivoluzionari" spot in cui "non usiamo modelle, ma donne Vere".
Situazione tipo: la donna semigrassa con problemi di autostima e i capelli che le coprono la faccia (OMG IM SO INSECURE) prova il prodotto Dove/viene usata come cavia da laboratorio per giochetti psicologici prevedibilissimi mascherati da sondaggi d'opinione o indagini di mercato e dopo un tot scopre di essere bellissima just the way she is e inizia a farsi la coda perché non ha più paura di mostrare al mondo la sua bella faccia di donna forte e indipendente.
Sempre alla Dove dobbiamo capolavori come "la percezione della bellezza è distorta" in cui una modella leggermente in carne viene photoshoppata fino a diventare una delle ipergnocche che siamo abituati a vedere sulle copertine dei giornali che troviamo in sala d'attesa dal dentista o dal parrucchiere. WOW. SO DEEP. MUCH REVOLUTION.

Oggi ho visto l'ultimo spot.
Per chi non l'avesse già visto, ecco un breve riassuntino:
a sette donne viene chiesto di provare un rivoluzionario "cerotto di bellezza" che conterrebbe sostanze in grado di modificare e migliorare la percezione di se stessi. Viene loro chiesto, inoltre di tenere un videodiario nel quale annotare eventuali cambiamenti nell'autostima.
Dopo qualche vlog in cui dicono di non notare alcuna differenza, le donne iniziano a percepire che qualcosa sta cambiando, che ora finalmente riescono a interagire col prossimo, che sorridono alla gente per strada, che se ne fregano del raffreddore e dei brufoli sul naso perché si sentono belle.
Incredibilmente, viene rivelato loro che nel cerotto non c'era nulla e giù di lacrime e occhi lucidi perché "finalmente ho scoperto di avere tutta la bellezza e la forza di cui ho bisogno dentro di me, blablabla sono forte e indipendente blablabla mi ha cambiato la vita blabla".

Cara Dove, seriously?
Un cerotto per l'autostima?
Direi che il problema più grave di queste donne non è il culone o la pancia flaccida, quanto il fatto di essere delle complete rincoglionite. Come può una "strong indipendent woman" anche solo pensare che una cosa del genere sia possibile? Come puoi farti condizionare da un cerotto che promette di aumentare la tua bellezza e la percezione che hai di essa?

Poi, perché sempre e solo le donne?
Perché dobbiamo ancora trascinarci il peso della nostra presunta sensibilità e fragilità maggiori rispetto agli uomini?
La Dove vende solo a un pubblico femminile? Sono abbastanza sicura di no. E allora perché solo donne grasse? Perché solo le donne devono essere dipinte come deboli e insicure?
Siamo forse convinti che gli addominali e i pacchi dei modelli non siano photoshoppati? O che tutti i ragazzi si trovino belli fighi ganzi e attraenti?

Senza contare la baggianata del "siamo belli così come siamo". No. Se posso essere migliore, perché non provarci?
Perché continuare a far passare il messaggio "quello che sei basta" quando viviamo in una società in cui l'automiglioramento è alla base della sopravvivenza?
Ho le cosce grosse, potrei fare un po' di movimento per migliorare ma non lo faccio perché tanto le modelle sono photoshoppate e la vera bellezza viene da dentro.
No, è sbagliato.
Se puoi migliorare, è tuo dovere farlo.
Non sarà spalmarti i rotoli di ciccia con la crema Dove a renderti più bella o sicura di te.
Purtroppo l'apparenza conta ed è giusto fare il possibile per essere sempre al meglio e il messaggio che deve passare è: fallo per te, non per gli altri; non : non farlo, tanto sei bella lo stesso bacibaci.

Questo significa accettarsi, questo significa amarsi.
Se lascio tutto così com'è, non mi amo.


venerdì 4 aprile 2014

let the disappointment flow through you: ovvero, l'ultima puntata di How I Met Your Mother

SPOILER ALERT

Premetto che non sono ipermegafan della serie.
Sono troppo obiettiva per fangherlare su qualsiasi cosa, figuriamoci su uno show la cui idea di base era carina ma che è andato trascinandosi sulle solite gag/situazioni trite e ritrite nelle ultime tre stagioni.

C'è stato un periodo in cui ho amato HIMYM.

Vabbè, amato. Mi ha fatto compagnia durante uno dei periodi più bui della mia esistenza (recuperai 7 stagioni in una settimana o poco più) e -ammetto- ha saputo darmi molte lezioni di vita che custodirò per sempre.
La struttura "dolceamara" dello show mi è sempre piaciuta: ho riso alle battute di Barney (finché queste stesse non sono diventate la tomba del suo personaggio, ma questa è un'altra storia); ho sofferto con Marshall il giorno della morte di suo padre; mi si è spezzato il cuore quando Don ha mollato Robin gettandola nel suo post-rottura più duro... insomma, l'idea di uno show che mostrasse alti e bassi della vita a me piace. Perché le cose edulcolorate, "felici a tutti i costi" risultano false e per apprezzare qualcosa, per sentirla "mia", devo immedesimarmici almeno un po'.

Alla fine, è stato come se per tutto questo tempo avessi occupato un'ipotetica sesta sedia al McLaren's.

E non credo di essere l'unica a pensarlo, anzi, credo che fosse proprio uno degli intenti degli sceneggiatori quello di creare un legame forte col pubblico e far diventare anche noi tanti piccoli "bros".

Ed è proprio per questo motivo che io, come la maggior parte delle persone rimaste deluse da questo finale di stagione, mi sono incazzata a morte.
Voglio dire, non ci ho perso il sonno, ma ci sono rimasta molto molto male.
Anzi, più che male, incredula.
E' come se le ultime due stagioni fossero state scritte dagli sceneggiatori de Gli Occhi del Cuore.
Non voglio fare la parte di quella che ha studiato teatro/regia e annessi e connessi, ma penso che anche un orango avrebbe potuto fare meglio.

Tralasciamo il -giustissimo- discorso già affrontato da mille altri prima di me sulla non crescita dei personaggi, sul loro tornare a fare sempre i loro stessi errori, sulle involuzioni ecc ecc. Tralasciamo le repentine trasformazioni di Barney (playboy accanito - playboy che ogni tanto ci ripensa e forse è la volta buona che si innamora ma poi ci ricasca - fidanzato iperinnamorato - patetico quarantenne che ricorre nuovamente alla gag del libro, ormai vista e stravista, per rimorchiare ragazze random) che trovano la loro cloaca maxima nella patetica redenzione finale alla vista di sua figlia, avuta da una povera sfigata qualsiasi della quale non ci viene detto il nome.

Dicevo, tralasciamo tutto questo.

La domanda che mi pongo da giorni è: perché tirare la cosa tanto per le lunghe con una stagione intera di filler quando avrebbero potuto renderla EPICA trattando tutte quelle cose che hanno buttato lì e risolto nel giro di tre minuti durante la puntata finale?
Probabilmente -e dico PROBABILMENTE- sarebbe stato più facile per il pubblico accettare e metabolizzare (o anche solo provare qualsiasi cosa che non fossero rabbia e istinti omicidi) il perpetrarsi dell'ossessione di Ted per Robin, il divorzio Barney-Robin, l'ascesa del giudice Marshall e l'anno in Italia, la nascita del terzo Eriksen (maschio? femmina? mboh!) o la controversa morte di Tracy, la madre che abbiamo anelato per 9 anni e che non abbiamo avuto il tempo di conoscere e apprezzare.
Anzi, in quelle poche scene in cui si è vista, mi è immediatamente salita sullo stomaco.
Carina, sì. Affine a Ted in modi talmente palesi ed esagerati da risultare irreali, sì (e volendo ci sta pure, essendo in linea con la "filosofia" dello show secondo la quale esiste l'anima gemella nel vero senso della parola). Circondata da una fastidiosissima aura di bontà e buonismo che la rendono una specie di figura salvifica, un Re Mida che trasforma in oro tutto quel che tocca risolvendo i drammi esistenziali dei vari personaggi a colpi di sguardi e sorrisi a trentadue denti. Obiettivamente, un personaggio così, era insopportabile.
Risultava anche poco credibile il fatto che Ted risolvesse la sua ossessione (e non uso casualmente questa parola) per Robin nel giro di pochi fotogrammi. La cosa puzzava di forzato e falso. Però è finzione, è televisione, volendo può starci. Ed è proprio nel momento in cui lo spettatore pensa "oh, finalmente si è levato dalla testa quella stramaledettissima Robin" (a proposito, la scena in cui lui la lascia volare via come uno di quei palloncini gonfiati a elio nelle feste di paese era risparmiabilissima), che gli autori ti piazzano la ricaduta di Ted.
Finisce il racconto.
Mamma è morta.
Non si sa come, non si sa perché, si sa approssimativamente quando (e casualmente è un numero di anni tale da non rendere "disgustoso" il fatto che Ted voglia rifarsi una vita).
Una delle cose che maggiormente mi ha lasciata interdetta è stato il tanto criticato discorso dei figli di Ted "hey dad, go bang our aunt. We're totally cool with that".

Pochissime persone hanno difeso a spada tratta questo episodio, dicendo che la cosa aveva senso perché secondo loro tra Ted e Robin non avrebbe mai potuto funzionare perché Robin voleva una carriera iperganzissima che le permettesse di girare il mondo (cosa che ottiene alla fine) mentre Ted voleva dei figli che Robin -inizialmente- non voleva e poi non poteva avere.
Che poi, ragionandoci, è "how I met your mother", non "how I met the love of my life".
Ma allora perché menarla tanto sul sentimentale, sul "ci siamo aspettati tanto, ci siamo sfiorati senza mai incontrarci per anni e ora che siamo insieme tutto sembra avere un senso blahblah" quando poi a conti fatti la povera Tracy altro non è che un'incubatrice che serve a Ted per realizzare il duplice sogno di avere una famiglia e di continuare a sbatacchiarsi Robin che a 50 e passa anni -taglio di capelli improponibile a parte- resta un gran pezzo di figa?

Tanto valeva chiamare la serie:
How I met a random and midly pretty girl who had a working uterus unlike the woman I've always wanted to bang the shit out of









mercoledì 2 aprile 2014

la risposta alla domanda che probabilmente vi state ponendo è: evidentemente no

Prima di iniziare a rispondere alle sicuramente interessantissime (per i più perspicaci: sì, sono ironica) domande del tag che sta spopolando nel www -ovvero il Too Much Information-, volevo spendere due paroline su quello che sta succedendo nella mia vita in questi giorni.
So che rispetto a chi ha miliardi di iscritti alle loro pagine è poca cosa, ma per me quei 444 ragazzi e ragazze che mi seguono e supportano su instagram sono importantissimi.
Sono cresciuti all'improvviso, rispetto al centinaio scarso che erano fino a qualche giorno fa.
E' meraviglioso poter condividere la mia passione con persone di tutto il mondo, e mi si riempie il cuore di gioia ogni volta che qualcuno mi dice che sono brava, che dovrei aprirmi un canale YouTube o altre cose carine tipo "thank you for being awesome"(che è il mio commento preferito fino ad ora). Non me l'aspettavo, non avrei mai pensato che la mia arte potesse interessare e piacere a tante persone.
Appena avrò qualcosina da parte, mi attrezzerò per fare qualche video e la cosa un po' mi spaventa perché sotto la mia corazza da guerriera amazzone sono in realtà una mollacciona, ma se lo fa PepperChoccolate posso farlo anch'io TROLOLOL.
Per il resto, è sempre adorabile scoprire di ricevere più sostegno da perfetti sconosciuti che dagli amici (con le dovute eccezioni, grazie ad Anubi). Amici (o meglio, amiche) che addirittura smettono di parlarti o anche salutarti perché si sentono detronizzati/e nel loro ruolo di makeup artist del quartiere. Non lo dico con amarezza, ma con la consapevolezza di essere superiore a tutto questo. La cosa non mi ferisce e anzi mi motiva ancora di più ad andare avanti e a farmi conoscere.
So bene di non essere "arrivata", o di aver conquistato il primato di chissà cosa. E' un inizio. L'inizio di qualcosa che potrebbe portarmi lontano, o da nessuna parte. Dipende da me e da come me la gioco.
Detto questo, TAG!






01- pensi di essere bella/o?
sì, penso di essere bella/o
02- pensi di essere simpatica/o?
anche simpatica/o
03- pensi di essere intelligente?
sono tristemente consapevole della mia indelligienza
04- pensi di saperci fare con l'altro sesso?
dipende da cosa ci devo fare LOL
05- il tuo segno zodiacale?
cancer
06- sole o pioggia?
both
07- stagione preferita?
autunno
08- cioccolato bianco o nero?
fondente tutta la vita
09- più facile ridere o piangere?
è arrivato il momento fatidico in cui mi chiedo per quale motivo un tag simile stia spopolando
10- recita la frase di un film (direi scrivi)
they're eating her, and then they're eating me. OH MY GOOOOOOOOD
11- che stai facendo?
procrastino
12- ti curi nel vestire?
beh, se devo scendere a comprare la pasta e le verdure sicuramente non mi vesto scianel
13- quante volte ti lavi i denti?
ogni volta che devo uscire; dopo i pasti; prima di andare a letto se non sono troppo stanca
14- ti arrabbi facilmente?
eh
15- hai qualche vizio?
sì e no
16- un comportamento che ti da fastidio?
le persone che per scrivere due frasi vanno a capo a ogni parola e mi fanno impallare il pc/cellulare
17- sei superstiziosa/o
quando mi fa comodo
18- quale persona non smetteresti mai di vedere?
nessuno è indispensabile
19- sei mai stata/o innamorata/o
cioppi cioppi, un paio di volte. Forse.
20- credi nell'amore?
credo che sia un compromesso tra l'idealizzare e l'accontentarsi
21- perchè è fallita la tua ultima relazione seria?
divergenze
22- hai mai avuto il cuore spezzato?
capita a tutti, anche ai più fighi
23- hai mai spezzato il cuore a qualcuno?
24- ti sei innamorata/o del tuo migliore amico/a?
yep, in prima media
25- hai mai amato qualcuno senza dirglielo?
credo di aver amato solo in questo modo LOL
26- hai paura di impegnarti seriamente?
non ne ho voglia
27- hai avuto più di 5 relazioni serie nella tua vita?
no
28- ti manca qualcuno ora?
nah
29- sei felice?
sto studiando geografia, fai un po' te
30- stai mangiando qualcosa?
al momento no
31- ti piace qualcuno?
oltre a Gerard Butler? sì, dai
32- il giorno più bello?
sempre le stesse domande dell'altro tag, uffaaaa
33- il giorno più brutto?
same as sopr
34- l'anno migliore?
non saprei, ma l'altro giorno ho preso atto del fatto di avere una specie di buco nero di qualche anno. Che facevo dal 2004 al 2007? Non ricordo assolutamente nulla di quegli anni
35- già festeggiato il tuo compleanno?
nope
36- fatto diete?
go vegan!
37- fatto le ore piccole?
sempre
38- campeggiato?
per molti -troppi- anni sempre nello stesso schifoso posto
39- ti sei mai lasciata/o condizionare?
tutti lo facciamo
40- hai abbracciato qualcuno?
in generale nella mia vita? ma che domanda è? ovviamente sì
41- hai fatto qualcosa di cui ti sei pentita/o?
hai voglia
42- hai sofferto per un'altra persona?
sin
43- hai viaggiato all'estero?
yup
44- l'ultima persona che hai abbracciato?
il mio cane
45- l'ultima persona che hai chiamato?
giulia
46- l'ultima persona con cui hai gridato?
i miei, sicuramente
47- la tua parola preferita?
PROCIONE
48- c'è una vita dopo la morte?
non sono mai morta, quindi non saprei
49- la parte del corpo che preferisci?
le sopracciglia
50- per cosa ti batteresti fino alla morte?
per me stessa