domenica 31 marzo 2013

Parole che mi provocano travasi di bile e/o infarti intestinali + sezione V.M. 18

Se mai dovessi decidere di mandare definitivamente a puttane la mia credibilità iniziando a pubblicare vlog e video forzatamente simpa che poi tanto simpa non sono su YouTube (e io LO SO che quella sarà la fine mia), questo sarebbe sicuramente l'argomento del primo video.
Le parole che odio. Quelle che mi basta sentire/leggere per rovinarmi la giornata, per iniziare a sudare freddo di odio e rancore nei confronti di chi le ha inventate.
Siccome ogni giorno ne scopro di nuove, probabilmente aggiornerò la lista. Per  ora, le parole che mi fanno ostruire le tube di falloppio sono:



Formaggino
Piede/i (al plurale mi disgusta maggiormente)
Spiaggia
Farfugliare
Infradito
Ciabatte
Grumo 
Comprare
Lettore
Minestrina
Superbo
Squisito, SQUISITAMENTE (questa è proprio il colpo di grazia)
Ovvero
Mutande
Lavagna
Penicillina
Gorgonzola
Farina di Frumento
Carolingio 
Agglomerato
Soldi
Mare
Nove
Brufoli
Nonno/a/i/e
Brasato
Nervi 
Asciugo
Nipponico
Alluce
Cervello
Pus

Agricoltura 
Sugna
Presa schuko
Acciuga
Defecare
Melma
Tag/taggare
Semenza
Cerotto
Aureola
Scimmia 
Sebo
Dottore
Forfora


****SEZIONE V.M. 18****

Fregna
Smegma
Sburro

Ora sarò nervosa per il resto della serata.




A proposito, quasi dimenticavo. La frase del giorno è:
私はスペインを はなしません
-watashi wa supeingo wo hanashimasen-
Io non parlo spagnolo
Che potrebbe sempre tornarvi utile, qualora un giapponese dovesse fermarvi e chiedervi se parlate spagnolo.

giovedì 28 marzo 2013

Di quella volta che mandai il conto dello psicologo ad Andrès Muschietti, ovvero: recensione spicciola di La Madre (MAMA)

Prima di iniziare, inauguro la nuova rubrica -che penso sparirà già a partire dal prossimo post-"la parola del giorno". La parola del giorno è una frase e questa frase è:

空気の無駄
kuuki no muda
-spreco d'aria- 


Detto questo, iniziamo.
/!\ SPOILER ALERT /!\

C'era una volta un padre di famiglia che un bel giorno si sveglia e decide di far fuori un po' di gente, compresa la sua ex moglie. Compiuto il fattaccio, torna a casa dove lo aspettano le sue due figlie (Victoria -che chiameremo Occhiala- di tre anni, e Lilly -che chiameremo Merdola- di un anno) e il loro bassotto (per il quale ho temuto durante tutto il film). Il padre -per il quale non mi sforzo di trovare un soprannome, tanto mo muore...OOOPS!- prende le pargole e le carica in macchina. Sfreccia sulla solita strada perfettamente dritta in mezzo al nulla dove non c'è anima viva e Occhiala pensa bene di sfilacciargli le palle con continui e lamentosi "papà, rallenta. Stai andando troppo veloce". Bambina, non è che voglio dire, ma tuo padre è entrato in casa coperto di sangue, tremante come un epilettico, con la schiuma alla bocca manco avesse un blister di aspirina sotto la lingua e tu che fai? Ti lagni? Poi uno non deve dire che le bambine bionde sono cretine.
Dicevo, il padre corre come un forsennato nella bufera finché, infastidito dal millesimo "rallenta" di Occhiala, finisce fuori strada e si ritrova -con le bambine- in un bosco. Gira di qua, gira di là, trovano una casetta e ci entrano.
Mentre il padre piagnucola in un angolo, Occhiala-alla quale nel frattempo si sono rotti gli occhiali- farfuglia qualcosa su una donna che fluttua fuori dalla finestra, ma nessuno la caca. 
Probabilmente esasperato dalla lagnosità della figlia maggiore, il padre decide di spararle un colpo di rivoltella (qui ho molto apprezzato il "tesoro, guarda, un cervo!" per far girare la bambina), ma non fa in tempo a premere il grilletto che viene ucciso da una cosa lunga nera fluttuante piena di capelli.

5 YEARS LATER...
Scopriamo che il padre non solo aveva un fratello, ma che questo fratello è anche bono quanto inutile -infatti per comodità lo chiameremo L'Inutile- che non ha mai smesso di cercare il fratello e le nipotine. Scopriamo, inoltre, che L'Inutile ha una compagna che è lo stereotipo della ragazza-Peter Pan bella e dannata che non vuole responsabilità perché cè lei è troppo figa e deve suonare il basso con la sua band di tossicomani attempati e cè chi ha tempo per i bambini??. Chiameremo questa ragazza Clichè.
Clichè ci viene presentata con una scena poetica quanto emblematica della sua rebellion, ovvero lei seduta sul cesso che esulta perché il test di gravidanza è risultato negativo. Clichè!

  -Clichè in una posa da rebel stufa della vita-

L'Inutile intanto, paga da cinque anni due zotici con un cane molecolare affinché perlustrino boschi a casaccio. Il loro metodo di ricerca consiste nel sedersi sui ceppi e sbronzarsi, senza badare minimamente a ciò che giace a pochi metri da loro, anche se si tratta di una Station Wagon. Satollo di alcool, uno dei due zotici va a cambiare l'acqua alle olive a non più di tre metri da dove fino a pochi secondi fa gozzovigliava con quel vizioso del suo amico e si ritrova, SORPRESA SORPRESA, davanti alla sù citata auto. Il cane allora si ricorda qual è il suo scopo nel mondo e inizia a correre, conducendo gli zotici alla casetta di cui sopra.
Entrano e trovano Occhiala e Merdola, rese selvagge da anni di convivenza con uno spettro, che le nutriva di ciliegie e zoccole di fogna, come solo una Madre sa fare.



 - Le due dolci bambine, che solo in questa scena hanno le braccia allungate in modo innaturale -

Blablabla, gridano, graffiano, sbavano, ommioddio come sono complessate queste bambine ecc ecc.
Le dolci e mansuete e del tutto normali pargole vengono affidate alle cure di uno psicologo che chiameremo Magalli-Pinketts. Costui, dopo appena tre mesi di "terapia"(che consiste essenzialmente nel tenerle rinchiuse in una stanza e osservarle con costernazione mentre fanno cose da complessate come angolizzarsi/disegnare sulle pareti/si muoversi in modo innaturale/parlare coi muri/cantare canzoni tetre; decide che le pulzelle sono pronte a intraprendere una vita normale.
Piccola sequenza triste in cui L'Inutile si contende l'affidamento di Occhiala e Merdola con la sorella della madre delle bambine, che per comodità chiameremo Zia Frigida (ovvero la tipica vecchia zitella con lo stesso carattere solare ed espansivo della  Signorina Rottermeier).
Vince L'Inutile, per la gioia di Clichè.
Appena scendono dalla macchina che le ha portate nella loro nuova casa (mega villa isolata, che ve lo dico a fare), le bambine mostrano chiari segni di miglioramento e di  apertura alla nuova condizione di vita. Infatti Occhiala morde quando si cerca di accarezzarla, e Merdola cammina scalza/si infila nei cartoni/sussurra "madre" con aria inquietante ogni volta che ne ha l'occasione. Tipici comportamenti da bimbe sane e pronte a vivere in famiglia, insomma. Bravo Magalli-Pinketts!



 - In primo piano, Merdola. Dietro, Occhiala.-

Come tutte le bambine normali, Occhiala e Merdola passano le loro giornate a disegnare sui muri una inquietante figura nera e deforme che loro chiamano "madre", con la quale dicono di giocare e che, a quanto Occhiala dice a Magalli-Pinketts, le avrebbe aiutate a sopravvivere nel bosco tutti quegli anni. Evidentemente stufa di cambiare la carta da parati per nascondere quelle merdate che fanno le bambine, Clichè decide di esprimere all'Inutile le sue perplessità sul tenere queste due cesse in casa e L'Inutile, a conferma della sua inutilità, decide che è bene accoppiarsi. Mentre stanno sgrufolandosi tra le lenzuola come talpe cieche, Clichè vede una figura mala fluttuare fuori dalla porta e le prende un colpo.
Momento di panico, tu vai con le bambine, io vado a vedere cosa succede (dice L'Inutile, brandendo un martello di misere dimensioni). Mentre perlustra la casa con aria da macho, nota una macchia nera sulla parete (come quelle che si fanno a casa mia per colpa dell'umidità. Ora le guarderò con occhi diversi e colmi di terrore). Cosa fa qualsiasi persona sana di mente quando vede una macchia bianca sulla parete?
Ci attacca un quadro sopra per non farla vedere agli ospiti? Nooo
Si arma di pennello Cinghiale e dà una ripassata di vernice? Nooo
Si avvicina con aria torva e confusa fino ad arrivare a due centimetri dalla macchia, giusto il tempo di far uscire uno spettro malvagio e deforme che lo spinge giù dalle scale mandandolo in coma? Sììììì! 

-L'amorevole Madre-



Così, L'inutile -tenendo fede al suo nome-, è fuori gioco per un po'.
E mo le bambine se le piange Clichè.
I giorni passano, Occhiala diventa sempre più "civile", mentre Merdola continua ad essere totalmente succube e dipendente dalla Madre e quindi  ripudia Clichè, la cui presenza infastidisce lo spettro.
Una notte, mentre finge di suonare il basso, Clichè sente le bambine cantare la loro ninnananna preferita (una roba di un angosciante mortale). E fin qui tutto normale, finché non sente un'altra voce -più profonda- cantare con loro. Legittimamente angosciata, Clichè chiede aiuto a Magalli-Pinketts, che inizia ad indagare sul caso. Inizialmente convinto che Occhiala abbia una doppia personalità, lo psicologo la sottopone a diverse sedute di ipnosi, durante le quali la bambina racconta una storia che Madre le avrebbe mostrato in sogno: 
A una donna che viveva in manicomio viene sottratto suo figlio. Lei se lo riprende -uccidendo chiunque le si pari davanti- e viene inseguita da una manciata di preti e guardie. Si ritrovano su un dirupo che sporge su un lago e la donna, in trappola, salta dalla rupe, tenendo il bambino in braccio. Durante la caduta, però, il bambino sfugge alla madre, finendo chissà dove. E da allora, lo spirito della donna, cerca il suo bambino. Poi vabbè ha trovato Occhiala e Merdola e il resto è storia nota.
Magalli-Pinketts decide quindi di fare qualche ricerca e scopre che effettivamente nel 1800 esisteva un manicomio dalle parti del bosco e che da quel manicomio era scappata la figlia brutta di Marilyn Manson. Scopre inoltre che, qualche tempo dopo l'increscioso incidente, il corpo del bambino scomparso era stato ritrovato e stipato in una scatola di cartone nell'archivio degli oggetti smarriti, come di solito si fa coi cadaveri. 



 -Urlare contro una bambina complessata sbattendole in faccia una fotografia NON è una cosa intelligente-

Contento della sua scoperta, decide che la cosa più sana da fare è andare da Occhiala e urlarle addosso "E' QUESTA MADRE?!" sbattendole in faccia la foto di MarilynA Manson con insistenza, finché non appare La Madre urlando e sbraitando e facendo quasi morire di crepacuore lo psicologo (e me che ero in sala).
Ma la genialità di Magalli-Pinketts  non ha ancora raggiunto il suo apice. Lo psicologo infatti, decide che un'altra cosa molto sana da fare è andarsene (ovviamente da solo e ovviamente in piena notte) nella casetta nel bosco in cui sono state trovate le bambine, armato di mini torcia. No, ma bravo.
Ovviamente, il tempo di guardarsi intorno e di angosciarsi un pochino realizzando che forse non è stata una buona idea, che la torcia smette di funzionare e La Madre inizia a fare versi gutturali.
Che altra cosa sana si può fare in questi casi? 
Uscire urlando a cercare aiuto? No.
Raggomitolarsi in un angolo e piangere disperato? No.
Nascondersi? No.
Combattere? No.
Tirare fuori una macchina fotografica piuttosto vecchia e usare il flash in modo inappropriato per vedere meglio/accecare lo spettro? Sìììì!
Ovviamente, lo spettro sparaflashato s'incazza ancora di più e fa fuori Magalli-Pinketts. Una prece.

In tutto questo, L'Inutile che fine ha fatto? Sta ancora inutileggiando in ospedale, vagamente ripresosi dal coma. Gli appare il fratello in sogno che gli dice di andare nella casetta per "liberare le sue bambine". Così, molto saggiamente, L'Inutile decide di dare una svolta alla sua vita e di digievolversi da Inutie a Semi-inutile (dai! E' il tuo momento! Io credo in te! Puoi farcela!).



 -L'Inutile medita sulla sua inutilità-

Mentre L'Inutile cerca di uscire dal suo bozzolo di inutilità, non dimentichiamoci che Clichè sta vivendo i giorni più belli della sua vita con le bambine sociopatiche e lo spettro che le infesta casa, le fa fare gli incubi, appare urlando orribilmente all'improvviso, nasconde i telecomandi; insomma una cosa perversa.
Occhiala le dice di evitare di slanciarsi in gesti d'affetto, perché La Madre è molto gelosa e potrebbe farle del male. Così, poche scene dopo, in nome della coerenza, Occhiala stessa va da Clichè, l'abbraccia e le dice "ti voglio bene". Hai fatto i cazzi tuoi, pt 1.
Altre scene della Madre che appare e urla a casaccio.
Esausta della situazione, Cliché si reca nello studio dello psicologo, dove trova la segretaria in lagrime che, presa dal dolore, esce dalla stanza lasciando Cliché con una serie di documenti riservatissimi dai quali si evince che La Madre da viva era Marilyn Manson. Appreso ciò e recuperate le ossa del bambino, Cliché torna a casa e trova Merdola che dorme fuori in giardino, mezza congelata. La prende e la riporta in casa, dove cerca di riscaldarla amorevolmente. La bambina dapprima si dimena, poi si calma e si dimostra vagamente affettuosa nei confronti di Clichè. Hai fatto i cazzi tuoi, pt 2.
La Madre si super-incazza e succede il macello. Rapisce le bambine.
Cliché prende le ossa del bambino di Madre e si dirige verso la casetta del bosco e sulla strada trova L'Inutile, che probabilmente nel frattempo si era perso (mandando ancora una volta a puttane il suo buon proposito di liberarsi dell'alone nauseante di inutilità che lo avvolge presumibilmente dalla nascita).
Entrambi vanno nella casetta e trovano Zia Frigida mezza morta e decomposta (ho omesso un piccolo particolare: qualche giorno prima, Zia Frigida era entrata di nascosto in casa di Clichè per trovare le prove di presunti abusi sulle bambine e ottenerne finalmente la custodia -no, ma davvero, tienitele pure-, scatenando l'ira della Madre che ovviamente la uccide in modo macabro). Spaventati, corrono a casaccio nel bosco e trovano La Madre, intenta a fare ghirlande di fiori a Occhiala e Merdola.
Inevitabile lotta.
Indovinate chi viene messo K.O. per primo? Esatto, L'Inutile.
Cliché prova con la diplomazia e porge alla Madre le ossa del suo piccolo. La Madre si commuove e assume le sembianze "più normali" del Marilyn Manson che era in vita, mentre coccola gli amabili resti del suo piccolo. Tutto sembra risolto finché quella cogliona di Merdola non inizia a lagnarsi e a chiamare "Madre! Madre!", facendo incazzare di nuovo lo spettro, che lancia per aria le ossa e torna orribile (e a questo punto, in sala si è levato un unanime coro di LILLY, VA' A LAV L CIOL! Ovvero, Lilly, vai a lavare le ciole.).
Altra lotta blablablabla, alla fine Merdola decide di restare con La Madre, mentre Occhiala sceglie Cliché e L'Inutile.
La Madre abbraccia Merdola e chiude entrambe in una crisalide nera, salta dal dirupo finendo nel fiume  e trasformandosi, nell'impatto, in uno sciame di falene (avete presente il finale de "La Sposa Cadavere"? Ecco, pari pari.).
FINE.
Continuo a non spiegarmi una cosa: cara Madre, se il tuo priscio era quello di sfracellarti lanciandoti dal dirupo per onorare l'anima di tuo figlio, perché non l'hai fatto subito?

Detto questo, mi sono abbastanza cacata sotto (bambini e cose deformi urlanti sono un mix letale per me).
Bella storia, quasi una "favola finita male", anche se la trama risulta debole in alcuni punti (troppe scene di urla e suspance, molte poche funzionali alla storia. Per esempio, sarebbe stato bello approfondire la storia della Madre: perché era in manicomio? Il figlio era suo? Ecc.).
In ogni caso, è uno dei migliori horror visti ultimamente.